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{"id":257,"date":"2016-01-22T21:01:46","date_gmt":"2016-01-22T20:01:46","guid":{"rendered":"https:\/\/www.giromella.com\/?p=257"},"modified":"2016-07-21T19:24:23","modified_gmt":"2016-07-21T17:24:23","slug":"educare-i-ragazzi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.giromella.com\/educare-i-ragazzi\/","title":{"rendered":"Educare i ragazzi"},"content":{"rendered":"

Modi erronei di porsi e parlare con i giovani sono spesso trasmessi involontariamente e inconsciamente da una generazione all\u2019altra, portando con s\u00e9 errori comunicativi<\/strong> che sono di disturbo ad una corretta ed armonica relazione profonda nei loro confronti.<\/p>\n

Impedendo loro di sentirsi pienamente accettati<\/strong> ed in grado di aprirsi ad esempio con i loro familiari per esporre problematiche e dubbi rispetto alla loro crescita, andranno a cercare altrove modelli con cui potersi identificare e confrontare, in questa fase delicata della crescita quale \u00e8 l\u2019adolescenza.\"adolescente<\/span><\/p>\n

Anche modelli erronei trasmessi soprattutto con l\u2019esempio concreto delle azioni e dei comportamenti, che non vengano saputi utilizzare come modelli di fascino e quindi da voler \u2013 e poter \u2013 emulare, \u00e8 una delle azioni maggiormente sottovalutate nei processi educativi, per chiunque abbia oggi questo ruolo, dagli insegnanti, ai genitori, agli educatori, ai nonni.<\/p>\n

Esistono vari tipi di adolescenti cos\u00ec come vengono concepiti anche secondo alcuni stereotipi culturalmente trasmessi, che impediscono di vedere e apprezzare la natura ricca e colma di energia trasformatrice<\/strong> presente nei ragazzi, che a volte hanno necessit\u00e0 solo di un ascolto vero e profondo delle loro richieste, anche sottaciute, senza essere invadenti e voler entrare nel loro mondo privato ancora in costruzione, con stratagemmi o violenze che portano solo alla fuga o alla chiusura.<\/p>\n

Esistono forme di comunicazione pi\u00f9 efficaci<\/strong> per instaurare dialoghi pi\u00f9 produttivi ed autentici coi ragazzi, senza porsi su inutili piedistalli e riempirli di parole e concetti astratti, teorie e prediche che potevano essere adeguati forse per le generazioni precedenti, puntando invece sull\u2019efficienza del dialogo dato anche con l\u2019esempio, sulla fascinazione di modelli vincenti e rappresentanti stili di vita sereni, riusciti e felici. E puntando (ahim\u00e9) anche alla velocit\u00e0, alla sintesi e alla concretezza veloce. I ragazzi sono abituati, per loro natura ma anche grazie all\u2019utilizzo di Internet, ad avere risposte immediate, concrete, spendibili subito nel quotidiano, e mal sopportano le teorie astratte e che sentono distanti dal loro mondo.<\/p>\n

L\u2019esempio concreto lo cercano in modelli simili<\/strong> a loro, che per alcuni aspetti sono assimilabili a qualche loro tratto o presentano caratteristiche sufficientemente vicine da poter essere riproducibili, anche se in piccola parte.<\/p>\n

Cercano un esempio<\/em> ma non devono sentire ovviamente il genitore come un \u201camicone\u201d che si rivolge a lui\/lei scimmiottando il gergo adolescenziale pur di avere un contatto e un punto di incontro comune, o che si comporti in maniera irresponsabile e incosciente<\/strong> solo perch\u00e9 risulta\"auterevole\" pi\u00f9 \u201cfigo\u201d e affascinante.<\/p>\n

La magia dura ben poco, il genitore deve restare genitore, modello autorevole<\/strong>, con i suoi punti fermi sulle regole e il concetto di disciplina (pi\u00f9 o meno rigido ma con un pizzico di buon senso e adattabilit\u00e0).<\/p>\n

Il tema, ad esempio, ancora molto scottante, della sessualit\u00e0, dei primi incontri e amori adolescenziali, dei timori e delle ansie genitoriali<\/strong> rispetto ad una nuova fase della vita dei loro figli, \u00e8 ancora tenuto distante e inavvicinabile per la stragrande maggioranza dei genitori; su come proporsi anche qui, come modelli di riferimento privilegiati, come affrontare determinate tematiche e domande poste dai figli, degli imbarazzi e pudori trasmessi inconsciamente dalla cultura o da una mancata e carente educazione in tal senso, che inevitabilmente ci ha resi \u201canalfabeti\u201d di tali argomenti e con le conseguenti difficolt\u00e0.<\/p>\n

I ragazzi, per loro naturale curiosit\u00e0, propendono, mancando loro un riferimento in famiglia, a cercare altrove informazioni a loro necessarie e vitali per capire o per essere accettati dal gruppo, utilizzando nuovi mezzi come Internet, le chat, i vari siti che nulla hanno di scientifico e sicuro, o lo scambio tra coetanei, favorendo per\u00f2 il perdurare e il propagare di stereotipi, luoghi comuni, falsi miti e leggende metropolitane che altro non fanno se non mettere ansia, trasmettere idee erronee su concetti importanti quali la prevenzione delle malattie o delle gravidanze indesiderate, l\u2019omosessualit\u00e0 e il tanto temuto \u201cgender<\/em>\u201d.<\/p>\n

Quest\u2019ultimo \u00e8 un concetto che sin dalla primissima infanzia deve risuonare nella mente degli educatori e di chi si occupa dei pi\u00f9 piccoli, semplicemente come un monito<\/strong>: un monito a tenere d\u2019occhio le singole inclinazioni, sfumature, caratteristiche specifiche di ogni singolo bambino, che giustamente e naturalmente dovr\u00e0 seguire le proprie attitudini siano esse relative al mestiere che vorr\u00e0 intraprendere da grande, siano esse relative al tipo di vestito da indossare, siano esse su chi amer\u00e0 da grande, e non solo. Perch\u00e9 di questo si tratta, di far seguire ai figli o studenti o allievi, le proprie inclinazioni, \u00e8 un loro sacrosanto diritto, non sono \u201cramoscelli da raddrizzare\u201d per avere una siepe ben ordinata, n\u00e9 soldatini da addestrare, e se vogliamo un mondo pi\u00f9 ricco, popolato da persone pi\u00f9 serene, consapevoli e sicure della propria identit\u00e0, dobbiamo fare il passo pi\u00f9 difficile: renderli liberi di scegliere.<\/strong><\/p>\n

Fermo restando che l\u2019omosessualit\u00e0 non \u00e8 una scelta<\/em>, non lo \u00e8, i ragazzi devono sentire di poter essere liberi di pensare che se andranno in una direzione a loro pi\u00f9 vicina e che sentono pi\u00f9 affine, non saranno giudicati n\u00e9 isolati o condannati. La loro natura un giorno uscir\u00e0 comunque fuori con prepotenza e i problemi veri potranno sorgere successivamente, e gli stessi ragazzi andranno ad affollare gli studi dei professionisti come me, che solitamente vedo ragazzi che ancora soffrono problemi di non accettazione, proprio da parte di chi gli \u00e8 pi\u00f9 vicino \u2013 o dovrebbe esserlo -. Una famiglia da cui ci si dovrebbe rifugiare e da cui sentirsi sostenuti ma che invece diventa una trappola da cui fuggire e da cui, al contempo, si \u00e8 affettivamente legati, lascia nell\u2019impossibilit\u00e0 inconscia (e dolorosa) di fuggire.<\/p>\n

Le mamme che ho incontrato durante i corsi che ho tenuto o in studio, raccontano la loro difficolt\u00e0 a prendere contatto con la loro parte emotiva relativa anche all\u2019educazione sessuale ricevuta, o le loro concezioni rispetto alla sessualit\u00e0 in genere, e la difficolt\u00e0 a distaccarsi da quello che la religione dominante<\/strong> (qui e oggi) comanda e prescrive; per quanto si professino laiche ed indipendenti da dogmi o morali preconcette, resta loro attaccato addosso il sentimento di aver fatto qualcosa di sbagliato, o il timore che lasciare i figli troppo liberi significa che diventeranno per certo dei degenerati, degli omosessuali, dei trans, con tutte le relative confusioni e assurdit\u00e0 rispetto a questo gran calderone di possibilit\u00e0 in cui sono immerse.<\/p>\n

La confusione<\/strong> non \u00e8 certo alleggerita da tutti questi polveroni alzati dai massmedia che chiedono sempre, sottilmente o meno, di schierarsi in fazioni contrapposte e nemiche.<\/p>\n

Se anche per l\u2019OMS<\/strong> l\u2019omosessualit\u00e0 non \u00e8 considerata (da tempo!) una malattia, se anche in natura esistono animali che cambiano sesso, o che presentano varianti e mutazioni di sesso durante la loro vita, adattandosi all\u2019ambiente circostante, se persino i bambini piccoli possono gi\u00e0 chiaramente far comprendere agli adulti cosa preferiscono e cosa scelgono, avendo gi\u00e0 dei loro gusti ben precisi e inclinazioni gi\u00e0 visibili, perch\u00e9 dovremmo ancora temere ci\u00f2 che \u00e8 parte della naturale variabilit\u00e0 del genere umano? Questo \u00e8 l\u2019unico genere che conosco, con tutte le sue mille sfumature. La paura sottostante, su cui porsi domande, \u00e8 forse maggiormente relativa ai giochi di potere e al controllo delle masse<\/strong>? al timore di disgregazione della societ\u00e0, se a questa leviamo o indeboliamo organizzazioni stabili o stabilizzanti (e controllabili) come la famiglia patriarcale, modello dominante per secoli e che non ha ancora un sostituto ufficiale?<\/p>\n

Le relative riflessioni su come altri organismi di potere si inseriscano in questi equilibri per gestire e\/o controllare, le lascio a voi e alle vostre menti intelligenti.<\/p>\n

Dottoressa F. Giromella<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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