Molte coppie sono felici dall’inizio della loro storia, vanno scoprendo pian piano i lati del loro carattere, i gradi di sintonia con il partner, le affinità o al contrario le discordanze nei gusti e le diversità nelle abitudini. Imparano a gestirle, a conviverci persino, magari portando avanti un leggero, sottile e continuo lavoro di smussatura degli angoli, di ammorbidimento di lati eccessivamente rigidi del loro carattere, e così via. Questo accade quando si è sufficientemente elastici, aperti al cambiamento, disposti a migliorarsi perché consapevoli che in coppia è necessario tutto un lavoro preliminare ma anche costante e duraturo negli anni, di aggiustamenti reciproci, di accomodamenti e compromessi inevitabili.
Se poi si va a vivere insieme o ci si sposa il lavorio sulle inevitabili differenze diventa costante e necessario per stare bene, per crescere insieme consapevoli che si evolve e si cambia, sia individualmente che nella coppia. Alcune richieste a volte però, si fanno sentire in modo prepotente da un lato o dall’altro, richieste e dictat interiori che spingono a realizzare alcuni passaggi e che travolgono, soffocano e schiacciano perfino la coppia più innamorata e complice.
E questo avviene quando messi di fronte ad alcune scelte, uno dei due partner sente di subirle perché razionalmente magari, comprende che è la cosa giusta da fare, che “avere un figlio, sposarsi, conoscere i genitori di lui/di lei, andare a convivere, ecc…” sono passaggi di rito che prima o poi vanno compiuti. Ma se tali scelte non fossero così desiderate? Se uno dei due partner non fosse così esattamente allineato coi desideri dell’altro/a?
A volte la rabbia o la frustrazione del sentirsi addosso il peso delle decisioni prese da altri, porta a far accumulare sottili rancori, che possono esprimersi attraverso il corpo: ecco quindi presentarsi disfunzioni erettili, eiaculazione precoce, per lui, vaginismo, dispareunia e incapacità di avere rapporti sessuali per lei, o per entrambi. Tutti segnali che il nostro corpo in maniera spontanea prova ad inviarci, per farci comprendere che qualcosa non va. Qualcosa non torna al nostro inconscio, alla fine dei conti.
Qualche decisione del/della partner, magari stabilita insieme, di comune accordo tra i due, è sentita schiacciante e fa ancora troppa paura? Molti uomini non hanno il coraggio di confessare una simile verità, per paura di essere giudicati immaturi, fino a sentire che rischiano di perdere la propria partner e mandare all’aria una bella storia.
Alcuni inventano altri tipi di sintomi, pur di non deludere le aspettative della o del compagno, rimandando il momento inevitabile in cui dovranno ammettere di sentire un’aggressione, una mancanza di libertà d’azione e di movimento.
Si dovrà imparare a dar voce nuovamente alle parole, a raccontare ed esplicitare cosa si prova, e se è difficile per uno dei due esprimere ciò che realmente si sente – consapevoli di deludere il partner – sarà altrettanto difficile per l’altro recepire, ascoltare e accettare decisioni altrui. Ma in una coppia matura è questo ciò che si deve fare, senza timori di essere aggrediti, sminuiti, derisi o infine lasciati. Il rischio c’è, ma continuare a mentire a se stessi non porta mai lontano. Il sintomo o il malessere emergerà comunque, più avanti nel tempo, e il rischio vero sarà di scoprire di aver perso anni preziosi della nostra vita, oltre al rancore verso qualcuno che ci avrà limitato in qualche modo, frenando i nostri reali desideri.
Dottoressa Federica Giromella
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